La struttura del nostro confine è data dalla consapevolezza che rimane immutata anche nelle tempeste emotive o nelle pressioni esterne. Come una bolla traspirante, àncora circondando la persona, definendogli una posizione stabilmente radicata nel suo centro più autentico vivo e flessibile, in un terreno che porta con se i dialoghi e le esperienze radicate nell’Io Evoluto. Uno spazio che protegge l’individuo assicurandogli il giusto distacco dall’emozionale tossico interno ed esterno. È un circuito di buone e sagge credenze ripulite dagli stereotipi, che vibrando all’interno del cuore, luogo dell’amore, della compassione e della verità, alimentano e creano la luminosa energia del Sè Superiore, il quale essendo creatore e attore della vita, si prende cura del nostro intero sistema. Compassionevole verso i retaggi del passato e le pulsioni scalpitanti, il Sè Superiore accompagna l’individuo nella sua evoluzione. Questo spazio che non si esclude dall’infinito, è permeabile alle energie positive e rigeneranti e allo stesso tempo protegge da tutto ciò che non è in risonanza con il proprio benessere. Definire il nostro confine non significa isolarsi, ma permettere all’individuo di scegliere consapevolmente cosa entra e cosa resta fuori.
Rimanere centrati nel proprio Io Evoluto, significa riconoscere ciò che è autentico e genuino dentro di noi e agire di conseguenza. I confini non sono rigidi muri ma basi solide su cui costruire relazioni sane. Stabilire i confini è un atto esplicito di amore verso se stessi e gli altri che genera l’idea del rispetto della nostra energia vitale, dando agli altri la possibilità di fare lo stesso. Come il contadino che cura il proprio campo e sa che è necessario proteggerlo dalle intemperie e nutrirlo, ognuno di noi è chiamato a proteggere e nutrire se stesso ascoltando le proprie sensazioni ed evitando di assecondare i disagi per bisogno, dipendenza o costrizione. Per recuperare forza ed energia ed essere presenti nella propria vita è opportuno rimuovere e trasformare le credenze limitanti che possono sabotare la capacità di definire i propri confini. Solo un dialogo onesto con il proprio passato può guarire le vecchie ferite trasformandole in risorse. Il Sè Superiore ci aiuta ad usare la tavolozza della nostra anima e ci insegna ad usarla con armonia facendoci capire cosa è giusto per noi. Connettersi al proprio Sè è il modo più veloce e autentico per costruire quello spazio che delimita il tuo confine sano e protetto.
L’importanza di comprendere cosa ci nutre e cosa ci scarica ci aiuta a sviluppare una consapevolezza profonda delle esperienze, delle relazioni e delle attività che agiscono sulla nostra energia, sul nostro benessere emotivo e sulla nostra serenità.
È nutrimento:
• tutto ciò che arricchisce la nostra vita, che ci fa sentire vivi, ispirati e in equilibrio, ogni esperienze che porta gioia, serenità e pienezza;
• le persone che ci rispettano, ci ascoltano e ci accettano per quello che siamo, senza giudizio;
• fare ciò che ci appassiona o che ci dona un senso di scopo, come un hobby creativo, un lavoro che amiamo o il contatto con la natura;
• i momenti di solitudine o introspezione che ci permettono di ricaricare le energie e riflettere;
• meditazione, yoga, journaling, o qualsiasi pratica che ci aiuti a connetterci con il nostro Sé autentico;
• preferire luoghi dove ci sentiamo a nostro agio, protetti e in armonia
Indebolisce:
• le situazioni, persone o comportamenti che consumano la nostra energia, ci fanno sentire svuotati o ci disconnettono dal nostro centro;
• le persone che criticano, manipolano o ignorano i nostri bisogni, generando stress o ansia;
• dire sempre “sì” senza rispettare i propri limiti, finendo per sacrificare il tempo per sé;
• rimuginare su problemi, lasciarsi dominare dai sensi di colpa o aderire a credenze limitanti;
• gli spazi rumorosi, disordinati o carichi di tensione che ci mettono a disagio;
• gli stili di vita che ignorano il nostro benessere fisico, emotivo o mentale (poco sonno, dieta squilibrata, mancanza di movimento).
E tu pensi di rispettare i confini degli altri e i tuoi?
Bellissimo articolo! Arricchente e pieno di spunti di riflessione.
Grazie Rachele
Grazie Luisa