La ricchezza della nostra società… La fratellanza! Ma i fratelli di sangue, si incontrano per destino o per scelta? Secondo le mie ricerche e profonde meditazioni, io ho incontrato i miei fratelli per scelta! L’universo, attraverso la vita, ci inserisce in un gruppo di anime adatte al nostro percorso. Cari amici, lo so qualche volta è davvero pesante, perché proprio all’interno di quella famiglia che dovrebbe essere il nostro rifugio fisico ed emotivo, si ricevono le batoste più forti. Questo fa parte di quel preciso disegno e patto, che abbiamo promesso a noi stessi di rispettare, prima di nascere.
Non sentiamoci vittime del destino, non è così! Noi abbiamo i mezzi per ricostruire i rapporti difficili e deteriorati dal tempo, anche senza andare dalla De Filippi… 🙂 Dentro il nostro subconscio conserviamo inconsciamente un bagaglio vecchio e lercio, che purtroppo ci crea dei limiti nei rapporti interpersonali anche con i nostri consanguinei. Riconoscere i propri errori e perdonarsi, come si farebbe con un bambino, è il primo passo di fratellanza verso noi stessi. Dobbiamo sentirci fratelli di noi stessi e solo dopo avere stretto intensamente la nostra mano interiore, potremo stringere quella degli altri.

Ogni cosa ha un tempo. Io personalmente non ho avuto un rapporto superlativo con i miei fratelli, ma li tengo comunque nel cuore e nei miei pensieri e così mi sento in pace… Quante volte un cattivo uso delle parole ha distrutto importanti relazioni?

Sovente, ci lasciamo trasportare dall’impulso animale e primordiale della rabbia.
Fermiamoci… E ricordiamoci di respirare! Siamo stati creati da un respiro, il respiro del vuoto assoluto. Se riusciamo a percepire quel vuoto, sentiremo che la nostra unicità è legata all’unicità dell’universo e di ogni elemento che fluttua in esso. Riappropriandoci di quella sensazione di legame al tutto, essere fratelli ne farà parte spontaneamente…

Ci sono creature animicamente molto malandate che commettono atti drammatici e violenti, ai quali mai si penserebbe di stringergli la mano. Ma anche loro fanno parte di quel tutto, la loro frequenza vibratoria ci tocca, possiamo quindi cominciare a credere di poter entrare noi in contatto con loro, emanando il più possibile perdono e amore, in questo modo potremo sanare quella zona nera che l’umanità tanto mette sotto le luci dei riflettori per fare odiens.

Dobbiamo sentirci i giganti dell’amore, noi, pozzi senza fondo di luce Divina, possiamo guardare al di là dell’ingannevole evidenza e divenire strumento di guarigione del mondo.