Macchie di Silenzio è un progetto interattivo – nato dal libro I silenzi degli innocenti – edito da BUR nel 2006. Un libro costruito sui silenzi, sulla memoria, sull’intollerabilità di certi ricordi: dà voce a chi non l’ha mai avuta. Perchè finora hanno parlato i protagonisti negativi degli anni di piombo. Le vittime e i loro familiari sono stati invece dimenticati. Leggere le loro storie e le loro verità fa male ed emoziona. Le stragi nere di Piazza della Loggia e del treno Italicus. Le persone rapite, gambizzate, giustiziate dal terrorismo rosso. Il massacro alla stazione di Bologna. Tutto viene raccontato attraverso le parole di chi era lì e si è salvato per miracolo.

Macchie di Silenzio chiede a giovani artisti, designer e fotografi segni, macchie e tracce simboliche – collegate a piccoli frammenti di queste voci. Per lasciare un segno, per non dimenticare. Ogni macchia è un ricordo che ritorna – una storia che riaffiora, in un silenzio discreto, senza baccano inutile. I testi e le immagini si intrecciano così tra loro – per formare insieme un quadro ampio, chiaro e forte dei terribili anni di piombo – ma soprattutto della delusione, della solitudine e del dolore composto di chi c’è ancora – e del disinteresse da parte delle istituzioni.

Macchie di Silenzio diventa così una mostra visiva e testuale in continuo aggiornamento, una presentazione di ricordi e di voci che si possono toccare con mano, una galleria di macchie reali che trasudano potenti dalle pagine del libro di Giovanni Fasanellla e Antonella Grippo.

Sabato 3 Febbraio andrà in onda su RadioRai2 dalle 18,30 in poi una intervista ad Alice Avallone che è l’ideatrice del progetto online e si occupa di strategie di comunicazione alternative, pubblicità non convenzionale e New media. Tra gli intervistati della trasmissione radiofonica il giornalista del libro Macchie di Silenzio – nel programma culturale di Giovanna Zucconi – dove parleremo del progetto.

Il mio contributo è all’indirizzo:

http://macchiedisilenzio.wordpress.com/2007/02/01/a-cosa-servono-le-mani/