Ho un messaggio per tutti quei medici che hanno il compito di seguire i malati, in special modo quelli terminali.

Molti medici, con il passare del tempo diventano cinici e spietati, estorcono denaro con visite veloci, poco esaurienti e che costano centinaia di euro.
L’interesse è tutto nel guadagno?
Dove sono gli angeli con il camice bianco che girano nelle corsie degli ospedali con l’amore e la passione di aiutare chi soffre?!
Studiano per anni, colpiti dalle gerarchie e feriti dai soprusi degli insegnanti universitari.
Reprimono rabbia e rancore che conservano per poi sfogarla al raggiungimento della meta tanto agognata.
Ed ecco che si trasformano da agnellini in superbi e orgogliosi dottori; salgono sul piedistallo e fanno piangere le loro frustrazioni a tutti quelli che secondo il loro metro di giudizio sono inferiori.

Purtroppo sono pochi i medici che lavorano con umiltà e amore…
Voglio ricordare ai professionisti che ogni essere umano va stimato e trattato con rispetto.
Il compito di ogni singola persona è importante nell’ingranaggio della vita.
Lo spazzino sa di essere tale, ma il professionista dimentica che senza di lui vivremmo immersi nell’immondizia?
La mano ha cinque dita: ogni dito ha una misura diversa; grazie alla loro diversità possiamo afferrare, stringere, scrivere, dipingere, suonare, e tanto altro ancora…
Chi si sente superiore in realtà è un debole. Ha l’anima strappata, la mente disturbata e vive lontano dall’Amore…

Ora non mi rivolgo solo ai medici ma a tutti i professionisti, ed anche agli artisti.
Nella vita per essere felici e sereni possiamo scegliere l’amore e la compassione; mettiamoci nei panni di chi ci sta di fronte.
Qualcuno di veramente maestoso, nella sua immensa umiltà, più di duemila anni fa ha detto: “Non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi”.

P.S. fonte immagine: http://www.laraselva.it/